FlyOzzano vintage festival 11-12 ottobre 2025


 11 ottobre 2025

Finalmente si parte per Ozzano. Abbiamo programmato questa uscita da mesi, da quando una storia mi è entrata nella testa qualche anno fa e da allora non se ne vuole andare. E quando una storia vuole essere raccontata, non puoi far altro che provare a scriverla, fino a che non prende vita. La mia, quella che mi rode come un tarlo, è  una storia che parla di un aereo, di un sogno rotto e di ali nuove per ricominciare a volare. Ma io di aerei non so nulla, così mi sono messa a cercare informazioni in rete e tra le tante notizie trovate, mi sono imbattuta nel volantino di un evento rievocativo, il FlyOzzano vintage festival. 

Quell’aereo sulla locandina ha i colori dell’aereo della mia storia e, nella mia completa ignoranza riguardo l’ aviazione, mi sono convinta che questo fosse il luogo giusto per trovare le risposte ai miei mille dubbi e gli incastri perfetti per far funzionare i  capitoli, che parola dopo parola, ho sfornato durante l’estate. Non é stato difficile convincere Michele a partecipare, perché quando si pronunciano le parole  eventi e rievocazioni unite alle parole magiche "camper e week end da soli" la sua risposta è sempre SÌ. Così venerdì, dopo la scuola, siamo partiti alla volta di Ozzano lasciando a casa l’adolescente e la "suocera". Prima di partire abbiamo contattato gli organizzatori dell’evento che ci hanno permesso di sostare con il camper nel parcheggio dell’avioparco. Apericena in camper, come amiamo noi, e finalmente ci regaliamo del tempo in compagnia del nostro amico Bartezzaghi e le sue parole crociate. Un tramonto  splendido che pare un quadro ci accompagna tra le braccia di Morfeo.






Sembra che la notte abbia fatto un incantesimo perché al nostro risveglio ci ritroviamo negli anni Quaranta. Il campo davanti a noi è un accampamento: tende color verde militare spuntano come funghi, auto e jeep militari guidate da soldati in divisa attraversano il manto d’erba e una radio trasmette musica swing. Tutto é ricostruito con gran cura e sembra davvero di trovarsi in un altro tempo, in un altro mondo. Amo da sempre le rievocazioni storiche perchè mi aiutano a calarmi nell’epoca. Siamo abituati agli eventi medievali ed è la prima volta che siamo spettatori attivi di un periodo così tanto vicino a noi, ma del quale conosciamo pochissimo. 
La cosa che più amiamo di questi eventi, sono gli incontri. 
La sorte ci mette sulla strada di Viscardo che con una gentilezza infinita ci mostra tutti i particolari della sua  Jeep Willys che con tanta pazienza ha restaurato e mantiene in vita per non oscurare la memoria del tempo passato. Ci porta a spasso, a bordo del suo gioiellino e ci raccontiamo, lui e noi…ed è sempre una sorpresa notare quante cose ci legano alle persone che incrociano la nostra strada. Anche lui, come noi, ama la Francia e il buon Sidro, e fortuna vuole che ne avessimo portata una bottiglia dal nostro viaggio in Normandia. Così la mettiamo in fresco e condividiamo con lui e altri figuranti un bicchierino. Quando ci chiede il motivo della nostra presenza, gli racconto del mio libro in fasce e lui mi presenta Sara e José. Con Sara entro in sintonia subito, per quel filo strano e invisibile che unisce le persone sconosciute. E dopo una chiacchierata con lei e José mi accingo a sostituire il mio Piper con un più realistico Cessna. Il prossimo passo sarà la revisione totale delle parti riguardanti il velivolo, e poi di nuovo sottoporrò a questi due intenditori domande e dubbi nuovi che man mano nasceranno. 
Michi e io abbiamo provato a metterci nei panni anni Quaranta...con un look un po' arrangiato, ma siamo stati abbastanza credibili. Il tocco di classe me lo ha fornito Noemi, dalla quale ho acquistato un bellissimo fiore decorativo per i miei capelli non proprio adatti all'epoca ma, grazie a quel piccolo particolare, un po' meno moderni. Michi col Borsalino del nonno e il panciotto è bellissimo...peccato per i Jeans. Ci dobbiamo attrezzare per i prossimi eventi. Partecipiamo  al ballo in Hangar  (con Martha Miller e la Swing Field Unit ETO),e provo a ballare al ritmo Swing. Io sono un tronco, mentre Michele si muove benissimo. Ho dato la colpa alla mia caviglia malandata, ma devo ammettere di essere un vero disastro con il ballo! Ci riproverò perchè in fondo mi piacerebbe moltissimo saper ballare e mettere da parte tutte le mie paranoie!  Però mi sono messa in gioco, sono scesa in pista e ci siamo divertiti. 10 anni che ci conosciamo e condividiamo la vita, e ancora accade che in giornate come queste io mi re-innamori di lui, come i primi tempi, ma più profondamente.

Ieri sera sembrava di esser stati catapultati nel passato, si respirava aria di storia, di un tempo che non c'è più ma che dovrebbe sempre essere vivo e presente in noi per aiutarci a non ripetere sbagli ed errori. Due cose mi porto a casa da questo week end in maniera forte, scolpite dentro al cuore. Una è la triste consapevolezza che non siamo degni della bandiera che sventoliamo, e che forse è arrivato il momento di tornare a essere umani. La seconda, me l'ha suggerita Federico qualche giorno fa. Dobbiamo imparare a organizzare la rabbia, a far sentire la nostre voce, a lottare, ma dobbiamo sempre difendere l'allegria. Perchè se è vero che il mondo è pieno di brutture, è anche vero che dobbiamo proteggere la gioia e portarla con noi, ovunque andiamo, così che possa essere contagiosa. In questi due giorni abbiamo respirato storia, assaporato la passione di chi ha speso il suo tempo per raccontare uno spezzone dell'Italia del passato, conosciuto vite, sogni e desideri di chi per qualche ora ha camminato al nostro fianco. Abbiamo difeso l'allegria e siamo stati felici! Arrivederci al prossimo anno!























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