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Di te...

Di te ho solo questo pupazzo; cerchi di feltro colorato impilati uno sull’altro fino a formare un clown. E ricordi, sfocati ricordi, che non so più se siano reali o figli della mia mente. Di te ho nelle orecchie il rumore della tosse e di uno sputo nel fazzoletto. E una voce profonda come il vuoto che hai lasciato. Di te ho l’oscillazione del ponte che traballava sotto la suola sbattuta sul ferro. E lo spazio tra i nostri piedi e l’Adda che andava a infrangersi contro la diga. Di te ho uno scatto di rabbia e quella frase rivolta al treno. E mia sorella coi suoi biondi codini che mi teneva la mano. Di te ho la mollica di pane bagnata dal sudore, modellata dalle tue dita, che fioriva a ogni fine pasto. E una vetrina di rose lasciateci in dono, fino alla fine. Di te ho le vette delle montagne, dipinte a china e a carboncino. E l’anelito di cime innevate e silenzi. Di te ho i cori alpini e la melodia che sale. E il profumo di boschi e di funghi. Di te ho le finestre chiuse a Natale e la lu

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