PITIGLIANO E MONTEPULCIANO




Ci svegliamo di buon umore: Pitigliano ci aspetta. Avevamo avuto un assaggio della sua bellezza durante il viaggio verso Saturnia ed ero proprio impaziente di visitarla.

La prima vista che abbiamo di Pitigliano è quella panoramica, esterna alla città. Arroccata su una rupe di tufo il borgo svetta nella natura della Maremma. Un gioiello incastonato nella roccia.
Con il camper ci fermiamo prima al Belvedere per ammirare questa piccola meraviglia in tutta la sua bellezza. Roccia e case si fondono in un unico agglomerato ed è difficile scorgere dove termina la roccia e dove comincia il paese. La vista della silhouette è unica ed è impossibile non immortalare il paesaggio che si offre ai nostri occhi.

Per poterci gustare una passeggiata tra le vie del piccolo borgo, abbiamo parcheggiato qui il nostro fedele
Glen sorvegliato dall'attenta e guardinga Mirtilla:

   


Pitigliano è soprannominata la Piccola Gerusalemme d'Italia, a testimonianza della comunità ebraica che l'ha abitata per molti secoli. Storia e leggende si inseguono nel narrare le origini di questa cittadina. Si racconta infatti che due giovani romani, Petilio e Celiano, in fuga dopo il furto della corona d'oro di Giove, fondarono una cittadina a cui venne dato il nome Petiliano, divenuta in seguito Pitigliano. Storicamente sappiamo che il territorio, già abitato nel Neolitico, crebbe grazie all'arrivo degli Etruschi che costruirono le Vie Cave, antiche vie di comunicazione scavate a mano nella roccia.


Ogni angolo di Pitigliano ci ha regalato una piacevole meraviglia.




















Verso l'ora di pranzo, affamati, ci siamo diretti verso un negoziato di alimentari che ci aveva incuriositi durante la nostra passeggiata.

La titolare del negozio si trovava proprio sull'uscio con le chiavi già nella serratura, pronta a chiudere. Quando ci ha visti avvicinarci, ha levato le chiavi e ci ha fatto cenno di entrare. Ci ha serviti in totale calma, per nulla disturbata dal nostro arrivo. Ci ha preparato tre panini, rigorosamente con pane sciocco a fette, con finocchiona (io), finocchiona e pecorino(Michi) e salame di cinghiale e pecorino (l'adolescente). Col nostro meraviglioso bottino raggiungiamo Glen e Mirtilla e pranziamo prima di rimetterci in marcia verso Montepulciano.

A Montepulciano abbiamo parcheggiato il camper e dormito qui :


 

Il parcheggio è a pagamento, molto frequentato dai camper. Le informazioni sul pagamento sono poco chiare. Si paga tramite un'app che abbiamo dovuto scaricare appositamente. 5 euro per il pernottamento fino alle 8 di mattina, poi scatta la seconda tariffa.

Appena usciti dal parcheggio abbiamo preso l'ascensore cittadino che ci ha portati nel centro cittadino, a cui accediamo passando per la maestosa Porta al Prato.
Ci troviamo quindi subito nel Corso e ci mettiamo (specialmente io) a curiosare tra i negoziati che si affacciano numerosi.


A un certo punto ci imbattiamo in una torre alla cui sommità si trova una statua di Pulcinella che batte le ore. Ci stupiamo di questa presenza, soprattutto perché in nessuno dei negozi di souvenir troviamo calamite o ceramiche che raffigurino questa maschera, notoriamente napoletana.
Vengo poi a scoprire che la statua di Pulcinella batte le ore e la torre altro non è che un orologio ancora funzionante. Molte sono le storie e le leggende legate alla Torre. Secondo alcuni fu un vescovo napoletano a porre l'orologio sulla sommità della torre. Altri ritengono invece che sia stata posta a rappresentanza del teatro. Un tempo l'orologio, che oggi funziona elettronicamente, era caricato a mano. Nella casa sottostante la torre visse, insieme alla moglie Marisa, Dino Garbini colui che per ultimo si occupò di ricaricare ogni sera l'orologio.
In piazza grande, ad accoglierci troviamo i mercatini di Natale per la gioia mia e del palato dell'adolescente. Michele fa anche la sua scorta annuale di saponette.




Veniamo poi incuriositi dalla cantina ERCOLANI che, oltre a presentare i suoi prodotti vinicoli, offre una visita nella città sotterranea. Inizialmente pensiamo sia solo una trovata pubblicitaria, una sorta di attrazione da lunapark al solo scopo di vendere il loro vino. ma qualcosa ci spinge ad accettare l'offerta e con un certo scetticismo iniziamo la visita sotterranea. 

Passo dopo passo abbandoniamo i nostri preconcetti e ci immergiamo in un'esperienza davvero interessante. Ci troviamo in una vera a propria cantina e una sorta di museo. Al termine della visita ci attende una degustazione gratuita di vino e prodotti gastronomici. Che dire! 
Usciamo con tre bottiglie di vino: un nobile di Montepulciano, un rosso di Montepulciano e un Pecoragiolo. Al momento della scrittura di questo post, sono rimaste imbevute solo due bottiglie.
Il pecoragiolo ce lo siamo gustati sul Glen accompagnato dalla meravigliosa carbonara cucinata dall'adolescente. 
Durante la notte, l'abile suonatrice di clacson ha colpito un'altra volta, facendoci sobbalzare nel cuore della notte. 

Foto della cantina Ercolani



















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