SAN GALGANO e CHIUSDINO

 


Sono emozionata all'idea di visitare l'Eremo di Monte Siepi e l'Abbazia di San Galgano. Da sempre innamorata del film di animazione La spada nella roccia, il pensiero di visitare la famosa spada nella roccia italiana mi rallegra per tutto il viaggio. 

Ci fermiamo a fare un po' di spesa in una delle tante Coop toscane, poi la spia del camper che indica che siamo in riserva ci mette in allarme. Temiamo un problema al galleggiante o qualche difetto di consumo carburante. Fortunatamente, basta un poco di rifornimento e tutto ricomincia a funzionare tranquillamente. I nostri calcoli erano corretti e nessuna riserva imminente. 

La strada per San Galgano è piena di curve e Mirtilla soffre un po' questo tratto di strada. 

A San Galgano c'è un grande parcheggio libero, con un'area adibita alla sosta camper, che un tempo era anche area  con la corrente; sono rimaste le vecchie colonnine, non più funzionanti. Ora trattasi ormai di un mero parcheggio, dove si può comunque dormire in libera. 



Prima di salire all'eremo ci imbattiamo in un piccolo bar molto carino e ci fermiamo per un caffè al volo. 
Il gestore è un giovane ragazzo che ci racconta alcuni aneddoti turistici dell'Abbazia e delle persone che transitano in questo sito. Così veniamo a conoscenza che qualche giorno prima il cantante Irama ha girato questo  video , in cui l'Abbazia appare in tutta la sua bellezza. 


Ad accoglierci al nostro ingresso nell'Eremo, un gatto. Sembra quasi un'usanza toscana trovare un gatto a custodia delle Chiese.
 
Al centro della stanza ecco la famosa spada incastrata nella roccia, che la tradizione racconta essere la spada del giovane Galgano conficcata nella roccia nel 1180 al fine di  realizzare una croce per sancire la fine della sua vita dissoluta e l'inizio di quella da eremita.
A lato si apre una cappellina affrescata che possiamo ammirare solo dopo aver messo una moneta nell'apposito interruttore della luce.
Una teca con lo scheletro di due mani cattura la mia attenzione. Secondo la leggenda, trattasi delle mani di un uomo che tentando di rubare la spada dalla roccia venne sbranato dai lupi. 
 
Prima di uscire dall'eremo,  un piccolo emporio di souvenir mi ricorda le visite che da bambina facevo nelle Chiese con mamma, papà e Laura, e da cui uscivamo quasi sempre con un piccolo Rosario, un anellino o la storica macchina fotografica giocattolo che mostrava le foto del luogo appena visitato. 
Un tuffo nel passato che mi scalda il cuore.











Lasciamo l'Eremo camminando su un sentiero che costeggia un vigneto, dove un viticoltore controlla i tralci che stanno recuperando le forze e si preparano ad accogliere il sole per portare frutto e rallegrarci con il succo della loro vendemmia. 
L'Abbazia di San Galgano si presenta in tutta la sua magnificenza. Il sito ospita una bellissima mostra fotografica che arricchisce l'offerta culturale di questo luogo che sembra non conoscere il tempo che passa.
Paghiamo volentieri il biglietto d'ingresso e ci immergiamo in un'esperienza che non è solo architettonica. San Galgano ha un fascino misterioso, quasi sovrannaturale. Si percepisce la presenza della storia, oserei dire delle storie di chi l'ha abitata nel corso dei secoli. 
Il tetto e il pavimento di questa Abbazia non ci sono più, rendendo il luogo affascinante, con le colonne che sembrano abbracciare il cielo.























Il biglietto comprende anche la visita al Museo di arte sacra di San Galgano a Chiusdino. 
Così modifichiamo i nostri piani, ovvero decidiamo di non pernottare nel parcheggio adiacente l'abbazia e ci dirigiamo a visitare Chiusdino.
Rimango affascinata da questo piccolo borgo, ancora non contaminato dal troppo turismo. Un piccolo gioiello che si aggiunge alla mia personale top List di borghi del cuore. 








Parcheggiamo e pernottiamo qui 






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